Smart shopping all'epoca del Coronavirus
Fare la spesa smart è una buona soluzione per i lavoratori?
Me lo sono chiesto spesso, sinceramente.
Eticamente parlando non vedo il compito di “preparazione carrelli” come qualcosa di degradante o altro. Però mi piacerebbe sentire l’opinione di qualcuno che lo fa di lavoro, così, per capire.

Prima di tutta questa storia del Coronavirus riuscivo a ordinare la spesa dal divano il sabato mattina e andare a ritirarla un paio d’ore dopo.

Questa cosa generava grande scetticismo, sia tra i parenti che tra gli amici.
Mia mamma non vedeva di buon occhio la rinuncia al giretto quasi quotidiano al supermercato (e ok, parliamo di pensionati che devono impegnare il tempo), gli amici invece si appellavano alla loro indiscussa capacità di scegliere meglio le verdure rispetto al frettoloso personale sicuramente poco-interessato-alla-qualità.

E attenzione: nessuno ne ha mai fatto una questione di sfruttamento del lavoro. La questione era semplicemente che era un servizio superfluo perché “tanto lo faccio meglio da solo”.

Ieri sera invece sono restata sveglia fino alle due di notte perché le piattaforme online di tutti i supermercati della zona erano intasate. Alla fine ho mollato il colpo, sconfitta, e rassegnata a dover vivere ancora questa fantastica esperienza:

  • guida fino al supermercato
  • indossa scrupolosamente la mascherina, che non è detto che serva, ma se non ce l’hai ti insultano
  • mettiti pazientemente in coda ben distanziata
  • entra quando è il tuo turno
  • fai la spesa nel più breve tempo possibile, toccando meno roba possibile e non dimenticarti niente
  • paga ma se puoi contactless, che è meglio
  • carica la spesa in macchina
  • lavati ripetutamente le mani

Comunque Zerocalcare l’ha spiegata meglio di me la storia.
https://www.facebook.com/54203027305/videos/1264102757119874/

Il Covid-19 sta cambiando il rapporto con la tecnologia

Questo cambiamento sarà probabilmente qualcosa che porteremo con noi anche quando tutto questo sarà finito.
E attenzione: se ci porteremo dietro le cose positive e abbandoneremo per sempre tutto quello che di negativo abbiamo fatto fino ad adesso, probabilmente riusciremo a dare un senso a questa storia.
(anche se questa storia un senso non ce l’ha – cit.-)

Internet non è solo un covo di pervertiti che adescano ragazzini! Si può anche usare la tecnologia per insegnare! E ci sono già le piattaforme adatte, solo che non le avevo mai considerate.

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Signorina Rottenmeier

Insegnante

Con un e-commerce posso vendere i miei prodotti a distanza, anche se non ho un negozio fisico! E riesco anche a farmi pagare dalla gente a distanza! Incredibile, con una lista dei miei prodotti sul sito internet non devo passare tutto il giorno tra telefono e magazzino per controllare se mi è possibile evadere gli ordini!

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Orazio Cavezza

Agricoltore

I miei dipendenti possono lavorare anche da casa e lo fanno anche se non li controllo! Sospetto che facciano qualche capatina su Facebook, di tanto in tanto, ma riescono comunque a portare a termine i compiti!

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Montgomery Burns

Imprenditore

Ci sono moltissime applicazioni gratuite che ci permettono di fare delle riunioni a distanza! E pensare che prendevo almeno quattro volte al mese un aereo per incontrare i miei colleghi!
In questo modo riesco a passare il fine-settimana interamente con la mia famiglia.

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Papà Gambalunga

Dirigente

Se metto i miei files sul cloud i miei brevetti non vengono rubati da aziende indiane che clonano le carte di credito dei miei vicini di casa!
E tutti i miei collaboratori possono farne uso da ovunque si trovino!

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Timothy “Timmy” Turner

Giovane imprenditore

Ho dovuto riprendere il lavoro dopo settimane di chiusura forzata.
Se solo avessi lasciato in ordine le ultime note spesa adesso non dovrei perdere tre giornate per sistemare la contabilità. Inoltre, la signora che gestiva i turni degli operai non riesce a venire al lavoro perché la sua macchina non parte. Se solo avessi dato ascolto a quella signorina che voleva farmi realizzare un programma per gestire tutto questo!

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Signor Cliente

Cliente di Basta.

Anche l’ambiente ringrazia se diventiamo più smart!

Tutto questo periodo di smart working forzato, di tante telefonate e poche visite di persona, di spesa solo quando veramente hai il frigo vuoto ha dato un risultato bellissimo, in tutta questa tragedia. Stiamo vivendo in un ambiente meno inquinato e l’aria sembra di nuovo pulita. In questo momento sto sentendo degli uccellini fuori dalla mia finestra che si parlano tra di loro, e lo posso fare perché non passa neanche una macchina.

Questo è un modo di vivere più lento, meno produttivo, sicuramente meno redditizio, però, probabilmente, più nella nostra natura.

Ci sono cose che, grazie alla tecnologia, adesso possiamo fare in modo più semplice e rapido. E spostandoci un po’ meno, inquineremo meno.
Voi direte, “Ok, ma comprare le cose via internet genera l’inquinamento di chi poi te le consegna a casa!”.
Vero: c’è sicuramente molto da migliorare e ottimizzare. E c’è anche la nostra mentalità da correggere, perché se una cosa è superflua, faresti meglio a non comprarla proprio.

La tecnologia non può e non deve sostituire i rapporti sociali tra le persone, ma può essere d’aiuto perché questi diventino “di qualità”: quando incontrare le persone diventa un peso, per esempio per un pendolare costretto a perdere ore della sua giornata negli spostamenti, i rapporti non sono certo salvaguardati.

Una cosa che mi ha fatto molto piacere durante questo periodo emergenza Coronavirus, è vedere come molti piccoli negozi di paese (di alimentari principalmente) si siano attrezzati, anche senza particolari apparati tecnologici, per le spese a distanza dei concittadini.
Perché non mantenere quest’abitudine anche dopo? Questa “comodità” permetterebbe anche alle piccole attività di reggere alla concorrenza delle grandi catene!

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